Il webinar ha approfondito il tema ‘Gruppo evolutivo e branco’ con il contributo del dott. Daniele Biondo autore di un libro sull’argomento. Il relatore  ha riportato come in adolescenza,  il gruppo funga da “acceleratore della crescita”, offrendogli nuove e differenti possibilità di identificazione e confronto.
 Il dott. Biondo ha fatto riferimento ai diversi livelli del funzionamento del gruppo, all’interno dei quali i gruppi spesso oscillano.  Nel funzionamento evolutivo ci si coalizza tra pari per la crescita, si esplorano nuove emozioni, imparando a scoprire e conoscere sé stessi attraverso il rapporto con l’altro e definire così la propria identità. Nel livello di funzionamento regressivo, prevale una dimensione di gruppo come corpo che si rappresenta in modo unanime, dove la regressione,  permette al gruppo di ottenere quel sostegno narcisistico che è mancato in origine, di ricostruire il proprio ideale dell’io e di trovare nutrimento per le proprie identificazioni. Infine,  il livello più primitivo,  ‘branco’, in cui non c’è opportunità di crescita ed emerge potente la distruttività di una gruppalità che non presenta una capacità di mentalizzazione del proprio vissuto, bensì passa direttamente all’azione. Il branco è un gruppo che si configura con una psiche frammentata in cui i differenti nuclei del sé non sono integrati e comunicanti tra loro, ma bensì separati e indipendenti.
L’importanza del funzionamento gruppale degli adolescenti in istituzione è  utile al lavoro del gruppo degli operatori, spesso inserito in dinamiche potenti di investimenti con vissuti intensi nella relazione con i ragazzi.   Un lavoro di sostegno psicodinamicamente orientato può favorire l’équipe curante, supportandola con letture delle dinamiche individuali, gruppali e istituzionali.
La psicoanalisi viene presentata qui con vesti integrate nel lavoro all’interno delle istituzioni, non da intendersi solo come portavoce di interpretazioni, ma anche al servizio della componente educativa. Alcune adolescenze difficili appaiono non trattabili se non in un contesto gruppale, dove accanto alla relazione duale si inserisce l’istituzione educativa e terapeutica che ha il difficile compito di integrare le diverse parti del sé del minore. L’operatore potrà svolgere questo prezioso lavoro di integrazione attraverso attività intermedie che gli consentiranno di avvicinarsi al dolore psichico e lo sguardo psicoanalitico potrà supportarlo e guidarlo in questo.
L’evento  sembra dare voce ad un proposito condiviso tra i più di ottanta partecipanti presenti: promuovere il gruppo evolutivo, attraverso uno scambio armonico tra figure professionali capaci di costruire reti reali di crescita.

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